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Il Coaching, la riconquista del corpo e la riscoperta di uno stile di vita
Di Daniele Trevisani
Che stupidi che
siamo, Coaching nel Fitness: un modo nuovo di intendere il WellnessIl LIfeCoaching è la pratica dell’aiutare un cliente a possedere e sviluppare uno stile di vita migliore, più attento alla salute, al benessere, anche e soprattutto attraverso sessioni individuali. Il LifeCoaching si unisce allo SportsCoaching per creare un benessere olistico nel cliente e risultati maggiori. Sappiamo benissimo quanto conti uno stile di vita buono, l’alimentazione, il riposo e il recupero, perchè mai non occuparcene e insegnare al cliente un nuovo rapporto con il proprio corpo, e tramite esso, migliorare la sua vita? Il LifeCoaching si sta diffondendo tra i centri fitness più evoluti, e vuole avere un impatto sulla vita del cliente e non solo sulle sue ore spese nel centro, generando risultati sul suo thinkstyle (stile di pensiero) e actiontstyle (stili di azione e di vita), obiettiv centrati sullo sviluppo del Potenziale Umano del cliente. Dobbiamo lavorare sul progresso di ogni singolo cliente come se fosse una sfida personale, capendo bene le sue caratteristiche, ciò che lo blocca, i suoi potenziali, e i percorsi di crescita migliori per lui. Questo significa essere coach nel fare fitness. Se essere consapevoli di questo è un dono raro, la nascita del ruolo del LifeCoach e del Coaching nel centro fitness intende fissare una volta per tutte il senso di questa missione e aprire nuove strade e percorsi di business, per generare maggiore valore per il cliente e allo stesso tempo far diventare il centro fitness una vera e propria “area di rigenerazione” del cliente.
Una domanda fondamentale che viene posta al coaching è: ma come funziona? La risposta è su due piani: 1) è una forma di consulenza personalizzata e affiancamento al cliente del centro fitness, con specifici appuntamenti, ma al di la delle formule, estremamente variabili, 2) lavora su una linea di confine interdisciplinare, una nuova simbiosi tra psicologia e scienze motorie, counseling e personal training, stili alimentari (come alimentarsi meglio) e time management (imparare a ricavare il tempo per se stessi e il proprio benessere), intervienw sul tipo di allenamento (dentro il club), e lo stile di vita (fuori dal club). L’attenzione a ciò che succede fuori dalla club è determinante, e fa la differenza tra il prendere in carico i bicipiti o la vita o esistenza di un cliente. Senza pretese salvifiche, ma di supporto efficace. Prima di tutto occorre sapere cosa si vuole fare davvero, cosa sono gli obiettivi di un Life Coaching in un centro fitness, da differenziare rispetto ad un personal coaching generalista (tabelle limitate al piano fisico) e al personal training (lavoro in affiancamento ma non esteso al tema esistenziale). La risposta è chiara: dare una mano alle persone con una consulenza che migliori la sua vita e salute nel complesso, questo significa aiutare a il cliente a capire alcuni passaggi fondamentali
Il Decalogo del Coaching nel Centro Fitness: il cliente va aiutato a capire... 1. quello che fa in palestra e come lo vive (training experience), 2. l’esercizio e come lo esegue, la propriocezione nel movimento e il valore dell’esecuzione, 3. lo spirito con cui percepisce il corpo all’opera (self-perception), in una intera sessione allenante, 4. le diverse discipline e il valore di un percorso interdisciplinare nel fitness, (cross selling) 5. il potenziale di ogni macchina e attrezzatura, apertura alle risorse disponibili (varietà allenante), 6. i percorsi annuali da compiere tra le diverse discipline (customer path), 7. capire come incide sul suo corpo e sui suoi risultati ciò che il cliente che fa fuori dalla palestra (fitness counseling): come riposa, come riesce a trovare tempi e spazi per se stesso, per la sua salute e l’attività fisica, 8. cultura alimentare. Capire come mangia, come si alimenta, dare concetti basilari di nutrizione sana; 9. sostenere il suo time management, individuare spazi corretti nella giornata, anche alternativi al concetto di allenarsi nel tempo residuale, dare la giusta priorità al corpo con sessioni che includano l’intera settimana e i weekend, inclusa l’attività outdoor; 10. valutare i risultati di processo, capire non solo se è genericamente soddisfatto, ma se è felice o meno, se è in una fase di energie elevate o è scarico, se riesce a produrre energie vitali attive o è spento. Esiste anche la possibilità di allargare il percorso al Fitness Counseling, capire se ha o no una vita relazionale interessante o no, se e come vive il centro fitness come risposta alle sue esigenze primarie o in modo marginale, anche e soprattutto in rapporto a come le persone del centro si comportano. Fare Coaching significa dargli una mano significativa per conquistare nuove energie, dentro e fuori la palestra, partendo dal corpo, dalla mente, dallo spirito, aiutandolo a scegliere le discipline giuste, a vivere il corpo e l’attività, a fare e seguire una tabella di marcia orientata ad una aspirazione e non al mese, monitorando i suoi progressi, in itinere, stargli vicino, e fidelizzarlo al club. Una frase dal film: "La ricerca della felicità" di Louis Malle è indicativa e propone con forza lo spirito del LifeCoaching:
Ehi non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me! Ok? Se hai un sogno tu, lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non lo sai fare. Se hai un sogno inseguilo. Punto!
I LifeCoach e i FitCoach sono coltivatori di sogni del cliente. E questo non è per niente banale e scontato. Catturare la vita che passa accanto al cliente è la fida del LifeCoaching e del Coaching. Agguantare le motivazioni, amplificarle, trasformarle in affiancamenti e in piani di lavoro, ma anche farsi carico tecnicamente e psicologicamente del viaggio del cliente verso il proprio potenziale personale. Un lavoro immenso. Questo implica una drammatica rivoluzione di ruolo e di significato per il centro fitness e i suoi operatori. Che parte occupa un centro fitness nella vita di un cliente? Un ruolo centrale o periferico? E noi cosa vogliamo essere per il cliente? Vogliamo essere protagonisti addirittura della sua ascesa verso il potenziale personale? Il problema del raggiungimento del potenziale personale riguarda sia un cliente di un centro fitness - ma come vedremo, anche il suo management e staff. Senza una cultura del Coaching, difficilmente lo staff avrà le competenze per portare le attenzioni dove servono, seguire il cliente, i suoi progressi, e vendere correttamente i benefici. Per cui, la formazione degli operatori va allargata ben oltre ai dettagli tecnici e muscolari, per diventare una “cultura dei risultati” in cui il cliente senta che il Centro Fitness è suo alleato nella scoperta del suo Potenziale Personale. Un risultato non da poco.
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Dott. Daniele Trevisani Formatore Senior, consulente, Coach, Master of Arts in Communication alla University of Florida (USA). È titolare dell’omonimo studio www.studiotrevisani.it ed è tra i principali protagonisti della ricerca sul Potenziale Umano. È inoltre esperto in tecniche di coaching e di formazione per la leadership e gli sport di combattimento, fitness e wellness. È stato docente a contratto del corso di Teorie e Tecniche della Formazione della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna, ed inoltre Mental Trainer in settori agonistici di sport di squadra e arti marziali, istruttore di fitness e direttore di club sportivi. Opera come coach e dirige le attività di formazione formatori e formazione e certificazione di coach nella Scuola di Coaching STEP. _____________ |